sabri's blog

22 maggio 2005

Gli scienziati che votano 4 SI

Comitato “Ricerca e Salute”: gli scienziati che vanno a votare 4 sì ai referendum del 12-13 giugno
-per dire sì alla vita e alla libertà di ricerca,

-ai diritti e alle speranze in particolare dei malati, delle donne e delle coppie sterili o con malattie genetiche
-alla laicità dello Stato e alla libertà di coscienza e religiosa

IL "MANIFESTO DEI CENTO"
La legge 40/2004 sulla fecondazione assistita ha fissato regole per gli interventi medici di assistenza alla riproduzione umana. Noi riteniamo, in accordo con buona parte della comunità scientifica nazionale e internazionale, che sia una cattiva legge, soprattutto per i seguenti motivi:
1. La legge, limitando a tre il numero di oociti che si possono fecondare e vietando il congelamento degli embrioni, aumenta i rischi per la salute della donna e diminuisce le probabilità di successo della riproduzione assistita.
2. Vietando la donazione di gameti, la legge impedisce a molte coppie sterili di avere figli anche quando uno dei due partners potrebbe essere genitore biologico.
3. La legge proibisce la diagnosi pre-impianto nel caso di coppie a rischio per malattie genetiche, anche quando il rischio di far nascere un bambino affetto da una malattia grave è elevatissimo (dal 25 al 50%). Paradossalmente, le stesse coppie che sono costrette da questa legge a correre tale rischio potranno fare ricorso successivamente a una diagnosi prenatale e ad una interruzione volontaria di gravidanza, che comporterà un trauma fisico e psicologico ben superiore a quello di una diagnosi pre-impianto.
4. Attribuendo al concepito, già allo stadio di poche cellule indifferenziate, gli stessi diritti delle persone già nate, la legge 40/2004 preclude la possibilità di svolgere ricerche scientifiche su queste fasi precocissime dello sviluppo umano, persino nel caso di embrioni che non verranno re-impiantati e che quindi andranno comunque persi.
5. Riteniamo che la equivalenza delle cellule staminali adulte rispetto alle cellule staminali embrionali non sia affatto scientificamente dimostrata. È evidente perciò come convenga esplorare tutte le opzioni possibili nello sforzo di combattere gravi malattie, da quelle degenerative a quelle tumorali, che potrebbero giovarsi dell’impiego di cellule staminali.Per questi motivi noi andremo a votare e voteremo 4 volte SI per modificare questa legge. Siamo convinti che così facendo diciamo SI alla vita, ai diritti delle donne, di persone con fertilità ridotta, e a coppie a rischio per malattie genetiche, alle speranze di tanti malati.Votare SI vuol dire difendere la possibilità di concepire con amore nuove vite, anche per chi non può permettersi penose e costose trasferte all’estero. Votare SI vuol dire favorire la ricerca per diminuire la sofferenza di malati.Votare SI vuol dire infine rifiutare il paternalismo di chi consiglia di non votare, ed affermare valori della democrazia, del liberalismo e anche della libertà religiosa, che hanno promosso il progresso scientifico e tecnologico, migliorando la convivenza civile e creando condizioni di benessere che non hanno precedenti nella storia dell’umanità.
Se vinceranno i 4 SI gli interventi medici di assistenza alla riproduzione umana potranno avere una legislazione simile a quella dei Paesi più avanzati, e saremo perciò meglio in grado di far rispettare anche quei limiti alle applicazioni biotecnologiche che sono già fissati a livello nazionale ed internazionale per tutelare l’integrità fisica e dignità delle persone, contro ogni forma di discriminazione.

Data:18 Maggio, 2005 - 23:00
Fonte:Associazione Luca Coscioni

Blog-Show la vetrina italiana dei blog!
BlogItalia.it - La directory italiana dei blog


Blog Aggregator 3.0 - The Filter


Feed XML offerto da BlogItalia.it

Photoblogs.org

MyShoutbox.com - Free Shoutbox!
Rivelazioni.com - Shopping e Divertimento
Blogarama - The Blogs Directory
Blogz

Blog Directory & Search engine
Feed XML offerto da BlogItalia.it

Powered by Blogger





Statistiche sito,contatore visite, counter web invisibile



 
Licenza Creative Commons
Questo/a opera è pubblicato sotto una Licenza Creative Commons.